FAVE E PECORINO
Le fave con il pecorino sono sicuramente uno dei principali prodotti della tradizione pontina che viene consumato nel mese di Maggio.
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L’abbinamento tra fave e Pecorino rappresenta un caso affascinante in cui tradizione popolare e scienza dell’alimentazione si incontrano, rivelando come la cucina contadina avesse già intuito, secoli fa, principi nutrizionali che oggi la ricerca moderna conferma.
Questo matrimonio gastronomico, tipico della cultura agro-pastorale del Mediterraneo, unisce due alimenti apparentemente semplici ma ricchi di storia e simbolismo. Le fave, tra i legumi più antichi consumati dall’uomo, erano già note agli Egizi e ai Greci, mentre il Pecorino, frutto della sapienza casearia delle comunità pastorali, rappresentava una fonte proteica fondamentale per i periodi di carestia.
Insieme, questi ingredienti raccontano una storia di complementarietà: le fave, ricche di proteine vegetali, fibre e ferro, si combinano perfettamente con il Pecorino, che fornisce proteine nobili, calcio e vitamine liposolubili, creando un piatto che è molto più della somma delle sue parti.
Maggio, mese di transizione tra la primavera e l’estate, è il periodo ideale per gustare questa combinazione, non solo perché coincide con la raccolta delle fave più tenere e dolci, ma anche perché storicamente rappresentava un momento cruciale nel calendario agricolo, carico di significati rituali.
In molte culture rurali, consumare fave e Pecorino all’inizio del mese era considerato un gesto propiziatorio, quasi un augurio di abbondanza per i mesi a venire. Questo retaggio pagano si è conservato nella tradizione popolare, trasformandosi in un’usanza che ancora oggi viene celebrata in molte regioni d’Italia, dal Lazio alla Sardegna, spesso accompagnata da un bicchiere di vino rosso o da una passeggiata in campagna.
Dal punto di vista nutrizionale, l’abbinamento funziona perché le fibre delle fave modulano l’assorbimento dei grassi del formaggio, mentre il Pecorino completa il profilo aminoacidico del legume, rendendolo un pasto bilanciato e saziante. Le fave, oltre a essere una buona fonte di proteine vegetali, contengono sostanze come la levodopa, che può influire positivamente sull’umore, e composti fenolici ad azione antiossidante.
Il Pecorino, da parte sua, apporta batteri lattici vivi, utili per la flora intestinale, e una forma di calcio altamente assimilabile. Per ottimizzare la digeribilità, è preferibile scegliere fave giovani e sbucciate, eliminando la pellicola esterna che può risultare indigesta, e un Pecorino semi-stagionato, meno ricco di sale e ammine biogene rispetto alle versioni più mature.
Quello che potrebbe sembrare un semplice antipasto di campagna si rivela, dunque, un esempio perfetto di come la cucina tradizionale abbia saputo combinare sapienza empirica e equilibrio nutrizionale. Non è un caso che questo piatto abbia resistito nei secoli: oltre al suo gusto inconfondibile, offre un mix di sostanze benefiche che lo rendono ancora oggi una scelta intelligente e gustosa.
E se un tempo si credeva che mangiare fave e Pecorino portasse fortuna, oggi possiamo dire che, almeno dal punto di vista della salute, quella credenza popolare non era poi così lontana dalla verità.
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